La festa della Candelora
La parola Candelora, diffusa con alcune varianti in tutta Italia, deriva da “candela” e allude al fatto che in occasione di questa festa il popolo riceve in chiesa ceri benedetti, che vengono accesi e trasportati fuori in processione per poi essere conservati nelle case.
La Candelora celebra, con la benedizione dei ceri nelle chiese, la presentazione di Gesù al tempio, avvenuta, secondo la tradizione, 40 giorni dopo la nascita: quindi si festeggia 40 giorni dopo il Natale, il 2 febbraio. La luce le candele, in questa tradizione, è una metafora della rivelazione di Gesù.
La ricorrenza celebra anche un altro evento, la purificazione di Maria. Secondo la tradizione ebraica, dopo il parto una donna era impura per quaranta giorni (sessantasei se partoriva una figlia femmina). Il 2 febbraio, dunque, è anche il giorno nel quale Maria tornò a essere “pura”.
Ma nella sua forma rituale la festa ha origini più antiche: essa è in parte la trasposizione delle cerimonie rituali pagane dette “Lupercali”, che si svolgevano a metà febbraio con grandi fiaccolate e, secondo altri, anche della festa popolare ebraica del “Lucernario”, anch’essa celebrata con l’accensione di torce e lampade. Poi, in epoca cristiana, la festa della Candelora si diffuse prima in Oriente, dove si dava particolare risalto all’incontro tra Gesù bambino e Simeone; poi, intorno al VII secolo, fu accolta anche in Occidente, dove però prevalse la commemorazione della Purificazione di Maria.
Nel secolo scorso, con il Concilio Vaticano II le due componenti sono state ristabilite a pari dignità.
Il successo storico di questa festa liturgica in Italia è riprovato dalla diffusione in tutte le regioni di un famoso detto correlato alla sapienza agreste del calendario stagionale:
“Col giorno della Candelora dall’inverno siamo fora; ma se piove o c’è vento, siamo ancora dentro l’inverno”.
A Firenze questa festa è sempre stata celebrata con particolare partecipazione. Fin dalla metà del Quattrocento La candelora è la festa della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, e sono molte le opere del nostro complesso che raffigurano la Presentazione di Gesù al tempio: i mosaici della volta del Battistero; nel dittico trecentesco in micromosaico di origine bizantina; in una vetrata del tamburo della Cupola disegnata da Ghiberti; in uno dei rilievi ghibertiani del cosiddetto “Maestro di Castel di Sangro”; in una delle tarsie lignee prospettiche della Sagrestia delle Messe della Cattedrale, realizzata da Giuliano da Maiano.
I Templari Cattolici d’Italia
Nelle più importanti cerimonie religiose che si tengono nella Chiesa di Sant’Andrea, a Casale, sono presenti i Templari Cattolici d’Italia. Per la Festa della Candelora erano presenti quattro Templari.
I Templari Cattolici d’Italia sono un’Associazione privata di fedeli cattolici istituita secondo i canoni 215/216 – Titulus I, de omnium christifidelium obligationibus et iuribus; can. dal 321 al 326 – Titulus V, Caput III, de christifidelium consociationibus privatis del Codice di Diritto Canonico.
L’Associazione prende vita all’inizio del XXI secolo, a partire dal Nord Italia, e la sede è in provincia di Parma presso la chiesa di Santa Maria Maddalena in località Toccalmatto di Fontanellato. La precedente sede era a Verona presso la chiesa di San Fermo Maggiore, dove è stata ritrovata una tomba medievale del XIII secolo contenente i resti di quello che potrebbe essere il nono Maestro Generale dell’antico Ordine del Tempio, Arnau de Torroja.
Dal 2012 i Templari Cattolici d’Italia hanno ricevuto l’autorizzazione a operare, dietro riconoscimento diocesano da parte di almeno sette vescovi di grandi città italiane, tra cui Verona, Napoli, Ascoli Piceno ed altre. I Templari Cattolici d’Italia sono un’Associazione, non un Ordine cavalleresco, pertanto non possono legalmente fregiarsi del titolo di Cavaliere o Dama; la Santa Sede riconosce infatti solo i propri Ordini Cavallereschi.
L’Associazione conta 2.500 iscritti, 200 sedi in Italia e nel Mondo, 100 sacerdoti per la cura spirituale delle anime. L’organizzazione, aperta a tutta la popolazione dei fedeli, ha tra le sue file donne e uomini di ogni provenienza, aventi una netta attitudine al servizio di volontariato. I Templari Cattolici sono riconoscibili per le vesti che indossano durante i numerosi servizi di volontariato: esse sono bianche con croce patente rossa sul petto e nella parte sinistra del mantello.
Questa è la DICHIARAZIONE PUBBLICA DI INTENTI dell’Associazione
“Non Nobis, Domine, Non Nobis, Sed Nomini Tuo Da Gloriam”
Risvegliare i valori della cavalleria e della tradizione dei poveri cavalieri di cristo detti templari, attraverso la preghiera comune e la meditazione, la difesa della fede cattolica e gli studi storici.
Presidiare le innumerevoli chiese abbandonate, mantenendole con decoro ed aprendole alla popolazione dei fedeli almeno alcuni giorni al mese; soprattutto impedendone l’utilizzo ad operatori di male.
Lotta contro l’esoterismo e la magia dilagante, soprattutto fra i giovani; operazioni di pulizia nei confronti dei satanisti operanti nelle nostre diocesi.
Questi sono gli OBBLIGHI DEL TEMPLARE
“L’ anima a Dio, la vita al Re (Cristo), il cuore alla dama e l’onore a me”
I Dichiarazione di fede Cristiana, Cattolica, Apostolica, Romana.
II Impegno a difendere anche a costo della vita i propri Fratelli, gli umili, i deboli, la Patria, Santa Romana Chiesa ed il proprio Onore.
III Rispettare sempre i doveri della fratellanza e tolleranza.
IV Non svolgere nessuna attività o produrre azioni, dirette o indirette, che possano offendere la morale o l’Onore dell’Associazione.
V Accorrere alla difesa dell’Associazione e soccorrere i Fratelli ovunque essi chiamino.
VI Rispettare ed onorare le ricorrenze dell’Associazione e partecipare alla convocazione delle adunanze, e recitare almeno un Padre Nostro ogni giorno, e ricevere l’Eucaristia almeno tre volte all’anno.
VII Rispettare la gerarchia dell’Associazione, i suoi Statuti e le regole di convivenza civile e le leggi dello Stato dove ci si reca.
VIII Partecipare alla vita sociale impegnandosi moralmente e fattivamente verso i sofferenti ed i bisognosi praticando la carità cristiana.
IX Applicare e difendere sempre il proprio motto di Templare:
“L’anima a Dio, la vita al Re (Cristo), il cuore alla Dama e l’onore a me”.